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    Lectio Magistralis del Presidente
all'UNITRE (24 aprile 2025)

Storia e Diritto dall'antichità ai nostri giorni
(con particolare riferimento alla Storia di Noto)


Un’attenzione veramente notevole quella con cui i Soci dell’UNITRE hanno seguito la Lectio magistralis tenuta, su invito della loro Presidente, prof. Rosalba Piluccio, dal Presidente Balsamo il 24 aprile.
 
    Il tema prescelto, inconsueto e per questo stimolante, era quello dei rapporti fra due termini, cioè fra le due materie da essi definite, apparentemente prive di collegamento, in realtà strettamente connesse e sempre interdipendenti: la storia e il diritto.
 
    Il relatore ha esordito con l’etimologia e il concetto di storia (narrazione scritta di fatti, che inizia quando l’uomo inventa la scrittura, cioè il modo di ricordarli e trasmetterli) e quello di diritto (in senso oggettivo, complesso di norme di una civiltà e di un popolo; in senso soggettivo, facoltà che ai singoli dà la natura o attribuisce l’ordinamento), spiegando che anche la società più piccola e primitiva ha dovuto dotarsi di una regolamentazione di rapporti, cioè di norme, in origine consuetudinarie, poi scritte, e ricordando che le più antiche di queste sono quelle del Codice di Hammurabi, seguite poi da quelle delle polis greche e dalle XII Tavole romane,  giungendo via via a menzionare il Corpus Juris di Giustiniano, fino al primo Codice moderno, quello di Napoleone, e alle legislazioni attuali.
    Ha poi spiegato che è la storia (con i mutamenti della società) a creare il diritto (norme adeguate alle esigenze del momento), e che viceversa è il diritto a informare di sé la società, imponendo l’osservanza delle norme, fino a che i mutamenti della società stessa (cioè delle condizioni storiche) impongono mutamenti lenti e ragionati del diritto (riforme) ovvero improvvisi e violenti di esso (rivoluzioni), come nei casi della Rivoluzione francese o di quella comunista in Russia, o anche altri fattori (guerre e movimenti nazionali), come nel caso del Risorgimento italiano, che determinano radicali cambiamenti di norme, e per conseguenza di storia e di diritti soggettivi.
    Terminata la parte generale dell’argomento, il Presidente ha illustrato in particolare la storia di Noto, dimostrando come gli stessi principi validi per la storia dei grandi Imperi, degli Stati unitari o federali, delle Organizzazioni internazionali, ecc., si applicano anche ai Comuni grandi e piccoli: i grandi eventi storici della nostra città ne hanno determinato il regime giuridico: si pensi al periodo in cui Noto diventa città federata di Roma, godendo i relativi privilegi; o a quello della conquista araba, quando viene posta a capo di uno dei tre Valli della Sicilia; o al periodo aragonese, quando le viene concesso il privilegio di regolare tanti rapporti giuridici con le proprie Consuetudines, o in tempi più vicini a noi quando perde, poi recupera, infine perde definitivamente il Capoluogo di Provincia, sempre in relazione a momenti storici particolari, e via discorrendo: storia e diritto, un binomio inscindibile.
    Gli antichi giuristi – ha concluso – avevano ben capito questo fenomeno, affermando che il diritto è lo specchio della società, e poiché la società, cioè la storia, è in costante movimento, anche il diritto ad essa deve necessariamente adeguarsi.  
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